SCUOLA DEI GENITORI
Sabato 12 febbraio 2011: Genitori si diventa: gioie e difficoltà del nuovo ruolo
Sabato 5 marzo 2011: Non solo genitori…la crisi della coppia e la possibile risoluzione
“Uno degli ingredienti della felicità è moderare i desideri e desiderare ciò che già possediamo”
Il primo anno di vita del figlio rappresenta un banco di prova per la coppia coniugale perché mette in crisi l’equilibrio precedentemente raggiunto e la confronta con la necessità del cambiamento. Il bambino costituisce un arricchimento, purché i genitori siano in grado di articolare differenti situazioni sociali senza definirsi in un unico ruolo, magari portato alla perfezione. La linearità è un’utopia, dobbiamo, invece, predisporci a tollerare margini di approssimazione e di aggiustamento, a prendere consapevolezza che non andrà tutto bene, che ci saranno degli intoppi nella propria relazione di coppia, suscettibili, però, di essere compresi, analizzati e superati, creando, a volte, l’occasione per un rafforzamento dell’equilibrio preesistente.
Purtroppo le statistiche forniscono dei dati scoraggianti per quanto riguarda l’aumento del numero delle separazioni. Per questo motivo è utile che i genitori possano confrontarsi e riflettere non solo sulle loro competenze genitoriali, ma soprattutto sulla loro capacità di mantenere viva la relazione di coppia, così da individuare i precoci segnali di crisi e, se necessario, chiedere un aiuto professionale.
Dott.ssa Sarah Di Bello
Psicologa e Psicoterapeuta
Centro Studi Sapienza,
P.zza Di Vittorio, n°6
San Giuliano Milanese (MI)
Cell: 339/8630000
E – mail: sdibello@fastwebnet.it
TRE CARATTERISTICHE DEFINISCONO IL RAPPORTO DI COPPIA:
1) PASSIONE
2) INTIMITA’
3) IMPEGNO
LA PASSIONE: romanticismo, sessualità, appartenenza all’altro.
Come mai all’interno del matrimonio la passione può venire meno? Innanzitutto, bisogna precisare che nell’80% delle coppie sposate si assiste ad un calo del desiderio dovuto a 3 principali fattori:
1) l’istituzionalizzazione della relazione che, tramite la convivenza e le regole sancite dal matrimonio, produce stabilità, prevedibilità, mancanza di trasgressione, eccesso di disponibilità ed una certa routinarietà. Queste caratteristiche sono appunto rinomate come “ammazzadesiderio”. Da qui nasce l’importanza di rinnovare la relazione inserendo sempre elementi di varietà.
2) I ruoli non sessuali. Vi può essere una difficoltà, soprattutto da parte della donna, di coniugare il ruolo di mamma con il ruolo di moglie. Se la donna dopo la nascita del figlio diventa una “tutto - mamma” è portata a trascurare la propria parte femminile; così, può venir meno il concetto di coppia coniugale, perché la mamma fa coppia con il bambino. Non ci sono più piaceri neanche personali, il sesso non è più una priorità, ma lo diventa tutto il management familiare.
3) La parentalizzazione del partner, ovvero l’eccessiva familiarità che si stabilisce nella coppia, dove il proprio partner spesso diventa un padre o un fratello, una figura quindi estremamente rassicurante. Il maternage o paternage all’interno della coppia può spegnere la curiosità e far appassire il desiderio. Soprattutto le donne hanno bisogno di differenziare il marito dal padre. La parentalizzazione del partner sembra avere meno effetto sul desiderio maschile. Una sana gelosia e il mantenimento di uno spazio privato all’interno della coppia aiutano, solitamente, a recuperare e a mantenere interesse e curiosità verso l’altro.
INTIMITA’: sentirsi vicini, comunicazione, sostenersi emotivamente, supporto, aprirsi all’altro, fiducia.
Come rinforzare quest’aspetto della relazione?
Vedere il buono: ogni partner dovrebbe riuscire a vedere il buono in sé e nell’altro. Ognuno dovrebbe riuscire ad esprimere Affermazione, Apprezzamento e Affetto. Si consiglia di praticare questa “triade delle 3 A” ogni giorno. Esempio di affermazione: “mi piaci” “sono felice di essere sposato con te” , affermando così il valore dell’altra persona. Inoltre, quando un partner fa qualcosa che l’altro gradisce, questo dovrebbe essere messo in evidenza (apprezzamento) La terza A è l’Affetto, come toccarsi, baciarsi, accarezzarsi, esprimere verbalmente il proprio affetto. Se quando si è innamorati viene spontaneo essere carini e gentili verso il partner, dopo 5 anni di relazione essere carini comporta uno sforzo.
Aver cura: preoccuparsi della vita, dei sentimenti e del benessere dell’altra persona. Dare attenzioni.
Protezione: una coppia è un sistema sociale inserito all’interno di altri sistemi sociali. Molte forze interferiscono sulla vita di coppia: il lavoro, i parenti i figli. I partner devono proteggere l’integrità del proprio rapporto ergendo dei confini attorno a loro.
Piacere: dare gioia e piacere a se stesso e condividerlo con il partner. Dopo il matrimonio il piacere può venire trascurato a favore della logica del sacrificio, del senso della rinuncia e del dovere e della gestione familiare. E’ utile incoraggiare e negoziare quelle attività che entrambi amano solo per diletto e favorirle.
Responsabilità: quando in un rapporto emergono dei problemi, c’è la tendenza a negare la responsabilità personale proiettando tutta la colpa sull’altro partner. In una relazione intima ciascuno deve assumersi il peso della propria responsabilità, vedendo il modo in ciascuno può aver contribuito all’insorgenza e al mantenimento del problema.
Partecipazione del dolore: i rapporti problematici sono spesso caratterizzati da un alto livello di rabbia, che spesso è l’unica emozione espressa e che sembra in grado si sotterrare tutte le altre emozioni quali la depressione, il risentimento la frustrazione la colpa il rimorso…Spesso il dolore viene nascosto perché si pensa che sia una debolezza. Occorre imparare a partecipare al dolore piuttosto che nasconderlo, promuovere comprensione ed empatia ed espressione di tutte le emozioni soprattutto di quelle negative.
Perdono: in una relazione intima i partner possono di tanto in tanto ferirsi l’un l’altro. Se questi atti non vengono o non possono essere perdonati, si stabilisce uno stato di risentimento che erode il rapporto. Il perdono non si ottiene chiedendo semplicemente scusa, ma attraverso una profonda comprensione di sé e dell’altro.
IMPEGNO: ad un certo punto del rapporto di coppia, i partner decidono di impegnarsi l’uno con l’altro. Per fare questo formulano delle promesse socialmente sancite di reciproca esclusività. L’impegno riguarda la fiducia nella possibilità di risolvere le difficoltà di coppia, l’ impegno a non arrendersi poiché si è investito nel rapporto. L’impegno riguarda la condivisione di obiettivi e progetti. Un progetto che tiene solitamente unita una coppia è il figlio e il suo allevamento. Tuttavia la coppia non deve essere unita solo ed esclusivamente sulla base dei figli. Altri progetti che possono unire sono i viaggi, le vacanze, obiettivi di volontariato, culturali, artistici etc..
BIBLIOGRAFIA
G. Attili, Attaccamento e amore, 2004 Il Mulino
J. Bowlby: Attaccamento e perdita :L’attaccamento alla madre, vol. 1, La separazione dalla madre vol. 2, La perdita della madre, vol. 3. 1972, Boringhieri.
J. Holmes, La teoria dell’attaccamento, 1994, Raffaello Cortina Editore.
Schnark: La passione nel matrimonio: sesso e intimità nelle relazioni d’amore. Raffaello Cortina.
H. Jellouschek: le regole della coppia, Urra.
M. Andolfi: La crisi della coppia. 1999, Raffaello Cortina Editore.